Visualizzazione post con etichetta consigli per gli acquisti. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta consigli per gli acquisti. Mostra tutti i post

martedì 1 ottobre 2013

Giochiamo a: Botanicula

Nonostante il nome sia brutto in maniera invereconda, il gioco è decisamente nella top three dei più bei punta e clicca mai fatti. 
O indie game, se ci tenete.


Iniziamo dalla storia: controlli un gruppo di spore/semi che abitano su un albero. L'albero è stato attaccato da un ragno che lo vampirizza (da lì il nome botanicula) non solo succhiandone la linfa vitale, ma creando scompiglio negli abitanti e generalmente sconvolgendo l'ecosistema della pianta.
Il tuo compito è guidare le spore attraverso la pianta per raggiungere il suolo e piantarvi l'ultimo seme dell'albero per ricominciare da zero.


Perché è così fantastico?

Innanzitutto il gameplay è intuitivo e semplicissimo, e la grafica si sposa con il soundtrack creando una atmosfera che cattura.
Non é così lungo da stancare e non é così corto da lasciare l'amaro in bocca, si sviluppa tranquillamente rinnovando sempre le "missioni" per un' esperienza di gioco rilassante, quasi terapeutica.
Non è nemmeno il solito punta e clicca noioso, ci sono a volte delle situazioni che richiedono prontezza, ma senza esagerare.


A chi lo consigli?

Per saziare la sete di semplicità, prescrivo un'ora al giorno a tutti gli stressati.


Tutto qui?

Tutto qui. Giocate.

martedì 18 giugno 2013

Usagi Drops

Voglio cominciare la sezione recensioni da Usagi Drops, una serie di Yumi Unita.
La traduzione italiana lascia un po' a desiderare, più spesso del consentito confondono i balloon, e a volte se ne fregano altamente e traducono cose senza senso, cambiando un pennino in una piuma... Ma non riesce a rovinare questo fumetto sorprendentemente potente.

Genere: Non è uno Shoujo ne' uno Shounen, è l'equivalente giapponese di una graphic novel. Parla di vita vera ed è al contempo assurdo e sincero, non fa che migliorare e mi stupisco ad ogni volume di quanto bene scorra una storia che non è resa complicata, pur essendo difficile.

Trama: Parla di Daikichi, un trentenne che si sobbarca la responsabilità di crescere Rin, figlia di suo nonno. Nata da una relazione tra l'anziano vedovo e una donna assente (non fate spoiler!) la bimba non ha nessuno a cui appoggiarsi nel momento in cui il nonno muore, e nessuno dei parenti osa portarsi in casa Rin per via del suo comportamento evidentemente disturbato. Viene bollata come una bimba problematica per via dell'ovvio trauma e Daikichi, nel disgusto di vedere una bambina di età prescolare venire abbandonata a quella maniera, d'impulso se la prende in casa.
Così comincia la storia, e la dinamica tra un'uomo che deve improvvisamente diventare padre per una bambina che è piombata all'improvviso nella sua vita, e scopre le gioie e i dolori di essere un genitore... E che i genitori sono ovunque.

Insomma, un destino improvviso per il quale non si è assolutamente preparati, e con la vita di una persona sulle spalle. Mostra per lo più scene quotidiane, quasi mai straordinario, ma il suo ritmo scandito e la costante meraviglia di Daikichi per le piccole cose che scopre lo rende un manga di sorprendente realismo.

Premesse per leggerlo: Non penso sarà una sezione che userò spesso, ma c'è bisogno di spiegare che in Giappone tra i 25 e i 30 anni ci si sposa, e tra i 30 e 35 si fa un figlio. Così funziona la loro società.
Questa informazione vi serve perchè nel fumetto non viene spiegato, ma Daikichi è "in ritardo" sulla tabella di marcia, essendo trentenne e non ancora sposato, quindi è un po' pressato e un po' alienato, e spiega pure come mai quando viene visto con una bimba nessuno se ne meraviglia. Rischiano di sembrare buchi nella trama, ma in realtà è solo la traduzione che non mette nemmeno una nota a piè pagina su questi temi che sono troppo giapponesi per essere capiti al volo.

Target: Non ci sono state scene esplicite per ora (in italia sono usciti si e no 3 volumi su 10 per ora) e non penso ce ne saranno. Anche il linguaggio non è volgare, ma comunque non lo consiglio ai minori di 20 anni perchè è molto "adulto" nei temi, nei ritmi, e nelle esposizioni dei fatti. Trovo anche molto difficile immedesimarsi nel personaggio di Daikichi e nei suoi problemi, nonostante lui sia molto europeo nel cuore, ed è anche per questo che lo consiglio a un pubblico più adulto. Comunque, per chi come me adora avere una finestra sull'anima degli umani, Usagi Drops è un assoluto must.